Il sonno occupa circa un terzo della nostra vita ed è fondamentale per il benessere del nostro organismo.
I disturbi respiratori del sonno non vanno mai sottovalutati perché si ripercuotono anche sulle ore diurne. Influenzano negativamente l'andamento lavorativo, i rapporti sociali e tutta la sfera psicologica del soggetto, oltre ad aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e metaboliche.
I disturbi respiratori notturni sono delle alterazioni della normale respirazione e si verificano durante il sonno.
Il più diffuso è l'
OSA (
Apnea Ostruttiva nel Sonno) che consiste in una transitoria ma ripetuta interruzione del respiro la cui causa è dovuta al restringimento o addirittura alla chiusura delle vie aeree superiori durante il sonno.
Fisiologicamente il sonno induce uno stato di rilassamento della muscolatura dell'organismo e quando la perdita del tono muscolare risulta eccessiva, le pareti delle vie aeree superiori iniziano a vibrare producendo in questo modo il ben noto fenomeno del
russamento. Il passaggio dell'aria diventa così più difficoltoso e si può verificare un vero e proprio collasso o chiusura delle pareti sino all'interruzione completa del respiro o
apnea.
L'apnea ostruttiva nel sonno risulta essere un disturbo estremamente frequente.
Si stima che interessi il 24% della popolazione di sesso maschile tra i 40 e i 70 anni ed il 9% della popolazione di sesso femminile nel periodo attorno alla menopausa.
Nell'adulto il russamento, soprattutto se associato alla sensazione di sonno non riposante e alla sonnolenza diurna più o meno presente, può rappresentare il sintomo di una patologia potenzialmente pericolosa: la
Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (
OSAS).
L'OSAS, spesso non diagnosticata, è una malattia molto frequente che aumenta il rischio di ictus, infarto, fibrillazione atriale, ipertensione arteriosa e diabete.
Le apnee, impedendo il passaggio dell'aria, determinano una riduzione dell'ossigenazione del sangue e, se numerose, producono effetti negativi sul sistema cardio-circolatorio, cerebro-vascolare e sul metabolismo.
La ripresa del respiro al termine di ogni episodio di apnea è determinata da un micro-risveglio che il paziente solitamente non avverte e che serve a sbloccare le vie respiratorie.
Queste interruzioni continue dovute ai micro-risvegli necessari a consentire la ripresa della respirazione, causano la frammentazione del sonno.
Questo tipo di sonno è poco ristoratore e la cronica deprivazione di sonno che ne deriva può manifestarsi con:
- sonnolenza diurna
- disturbi dell'umore
- difficoltà di concentrazione e di apprendimento
- calo della memoria
- calo del desiderio sessuale
- insonnia e irritabilità
La sonnolenza può fortemente influire sulla qualità della vita e sulle relazioni e incrementare notevolmente il rischio di incidenti stradali e incidenti sul lavoro.
Altri disturbi spesso presenti nell'OSAS sono:
- bocca asciutta al risveglio
- cefalea mattutina
- risvegli notturni con sensazione di soffocamento
- sudorazione notturna
- nicturia (fare più volte pipì di notte)
- reflusso gastro-esofageo
Sovente le persone affette da OSAS non sono consce della loro patologia, riferiscono solo di svegliarsi non ben riposate, a volte è l'eccessiva sonnolenza diurna che le fa rivolgere al medico, ma più spesso è chi dorme con il paziente che nota l'interruzione del respiro o è infastidito dal rumoroso russamento.
La diagnosi di OSAS è di pertinenza del medico del sonno.
Oltre ad una valutazione clinica, richiede un'indagine non invasiva che si esegue durante il sonno, la
Polisonnografia o Monitoraggio Cardio–Respiratorio che consente di valutare il numero e la gravità delle apnee, permettendo di stabilire l'iter diagnostico più appropriato, scelto individualmente per ogni singolo soggetto anche avvalendosi di collaborazioni multidisciplinari. La polisonnografia è un esame che può essere prescritto dalla dottoressa Liliana Muffolini ed eseguito nel giro di pochi giorni presso il domicilio del paziente.
Fortunatamente
l'Apnea del Sonno è un disturbo curabile.
Dopo un'attenta valutazione del vostro caso e dopo aver effettuato gli esami strumentali necessari, la dottoressa Liliana Muffolini vi aiuterà a trovare la soluzione adatta a risolvere il vostro problema, consentendovi di evitare rischi anche importanti e migliorando la qualità della vostra vita grazie ad un sonno finalmente tranquillo.
La terapia dell'OSAS può essere
conservativa, ovvero non chirurgica, o
chirurgica.
La prima consiste nell'utilizzo di
ventilatori CPAP, di
apparecchi odontoiatrici o di
dispositivi posizionali.
La seconda si avvale di
terapie chirurgiche otorinolaringoiatriche o maxillo-facciali.
La scelta del tipo di terapia dipende dalle caratteristiche del singolo caso e può richiedere un percorso multidisciplinare.
Esistono tuttavia dei fattori predisponenti quali l'eccesso di peso e la presenza di talune caratteristiche anatomiche cranio-facciali che favoriscono l'insorgenza di OSAS rendendo più strette le prime vie aeree.
L'obesità è la più comune delle cause di ostruzione. I meccanismi attraverso cui agisce sono complessi, ma senza dubbio il più importante è la deposizione di grasso fra i tessuti molli del collo, che provoca una diminuzione del calibro della faringe per effetto meccanico diretto.
- La circonferenza del collo infatti è uno dei fattori di rischio più importanti per la valutazione della probabilità della malattia.
- L'aumento di volume dei tessuti molli è importante: l'ipertrofia delle tonsille e la presenza di adenoidi sono la causa più frequente dell'apnea del sonno nel bambino, e anche nell'adulto conservano una certa importanza. Lo stesso vale per la presenza di un palato molle particolarmente lungo e spesso, di una lingua grossa (come avviene nell'ipotiroidismo o nella sindrome di Down), di guance ipertrofiche. Tutte queste cause, come l'obesità, tendono a ridurre il calibro delle vie aeree.
- La conformazione alterata della struttura ossea della faccia può essere causa importante di apnea del sonno anche in soggetti magri. In particolare è sfavorevole la presenza di una mandibola piccola, o posizionata troppo indietro rispetto al mascellare superiore, o di un palato molto stretto. Questi fattori causali dell'apnea possono essere modificati più di altri dagli apparecchi dentali, sia a scopo preventivo (terapia ortodontica nei bambini) sia a scopo curativo (apparecchi notturni negli adulti).
Anche il consumo di alcool, il fumo e l'uso di farmaci sedativi (benzodiazepine) e miorilassanti aumentano la probabilità di sviluppare apnee durante il sonno.
L'OSAS è una patologia lenta ma decisamente grave e richiede diagnosi e trattamento precoci per prevenirne l'aggravamento.